giovedì 9 dicembre 2021

Le polemiche sui fiori della Scala

        I FIORI DI ARMANI

DELLA DISCORDIA (SOCIAL)

Perfino le diecimila rose e le tremila orchidee che lo stilista Giorgio Armani ha donato alla Scala in occasione

dell’inaugurazione della stagione lirica hanno scatenato

gli “odiatori da tastiera” che non perdono occasione pur di mettere il naso ovunque, quasi sempre malamente o scarsamente informati - Non è compito di Armani risolvere i problemi della città (che sono tanti) e la contestazione davanti allo storico teatro era sacrosanta - Armani, semplicemente è uno stilista anche nel campo floreale,

avendo creato Armani Fiori nel 2000, una realtà che fa onore all’Italia e addobba gli eventi più prestigiosi in tutto

il mondo - Oltretutto lo stilista piacentino, è socio sostenitore della Scala e, regalando gli addobbi floreali sul palco

ha fatto un gesto di speranza, per sottolineare lo spirito della ripresa alla (quasi) normalità in tempi di pandemia -

Sono i politici seri (se ci fossero) che devono lavorare

per risolvere i problemi della gente


di ACHILLE MEZZADRI

Ho assistito, guardando la diretta tv, alla diretta della “prima” , con il verdiano Macbeth che ha inaugurato ieri sera la stagione 2021 del Teatro alla Scala. Se avessi voluto scrivere una critica all’allestimento e alla  compagnia cantante (ma non è mio compito e comunque non ne sono in grado) l’avrei fatto a caldo ieri sera (a parte due righe su Facebook). Invece oggi ho notato che sullo stesso “Faccialibro” sono scoccate polemiche sullo straordinario addobbo floreale che ha abbellito, con diecimila rose in quattro nuances di arancione e tremila rami di orchidee arancioni, i 51 palchi dello storico teatro del Piermarini. Gli “odiatori da tastiera”, che non perdono occasione di dire la loro su Facebook e altri social in qualunque occasione, ma quasi sempre malamente o scarsamente informati, sostengono che questi soldi dovrebbero essere usati per obiettivi molto più nobili piuttosto che per addobbare i palchi di Vip che in alcuni casi non sono nemmeno appassionati di lirica. Se fosse che questi fiori sono stati voluti dal Comune, dalla Regione, dal Governo o dalla presidenza della Repubblica, gli “haters” avrebbero ragione. Invece i fiori sono  stati, ampiamente pubblicizzati e quindi senza sotterfugi, dalla “Armani Fiori”, uno dei marchi e delle attività del grande stilista Armani, che lo creò nel 2000, lo stesso anno in cui aprì la sede di via Manzoni a Milano. Armani Fiori è un altro fiore all’occhiello... 

LEGGETE L'ARTICOLO COMPLETO

giovedì 2 dicembre 2021

La storia dei nipoti di Monsignor Marocchi

L'ULTIMO PICCOLO MIRACOLO

DEL MIO PRAMZANBLOG

La Gazzetta di Parma ha pubblicato, su due pagine, un mio articolo sulla vicenda dei nipoti del prelato scomparso, Dado Pietro Marocchi, che hanno incontrato a Parma, per la prima volta, Paola Marocchi, una cugina che vive da annicon il fratello Gabriel a New York - Si tratta di un piccolo miracolo del web perché l’incontro è la conseguenza di un articolo che scrissi su Pramzanblog e che, letto casualmente da Gabriel, consentì a lui e alla sorella Paola, di mettersi in contatto  con i cugini parmigiani, che non avevano mai conosciuto

di ACHILLE MEZZADRI

Nel maggio del 2008, quando inventai Pramzanblog, pochi giorni dopo la nascita della Gazzetta online, mai avrei potuto immaginare che 13 anni e mezzo dopo, lo storico giornale che mi vide cronista nella seconda metà degli anni Sessanta, mi avrebbe messo a disposizione due pagine (dico due) per ospitare un mio articolo su una storia uscita proprio, tanti anni fa, sul mio giornal-blog alla pramzàna che imperversò spavaldo ogni giorno per cinque anni, barcamenandosi saltuariamente ancora un po’ e chiudendo infine i battenti. Invece è successo che la Gazzetta di Parma  diretta da Claudio Rinaldi ha appena pubblicato la storia dei cugini Marocchi, nipoti del mai dimenticato monsignor Arnaldo Marocchi, che si sono abbracciati per la prima volta con una cugina americana, Paola Marocchi, cresciuta in  Argentina, che vive da anni a New York, nel celeberrimo quartiere di Brooklin, così come il fratello Gabriel. Proprio quel Gabriel che ai tempi magici della mia creatura, quando i miei scoop parmigiani si rincorrevano e spesso venivano ripresi da altre testate parmigiane (compresa la Gazzetta), mi scrisse..... 

L'ARTICOLO COMPLETO