lunedì 8 giugno 2020

1972 Parma alfabetica



Alla fine del 1972 ero già alla Mondadori da un anno e mezzo, ma Parma Bell'arma,
la strenna natalizia inventata da Giorgio Gandolfi e diretta da Aldo Curti celebrava la sua decima e ultima liturgia e io non potevo mancare. Così scrissi un articolo pieno di nostalgia della mia città, ricordando episodi, vie e personaggi. Usai un giochetto vecchio comne il cucco, abbinando ogni argomento a una lettera dell'alfabeto, per cui il titolo divenne facilissimo e scontato: "Parma alfabetica". Ricordai tra l'altro uno storico scherzo fatto al "conoscitore atmosferico" Amelio Zambrelli, ma anche il borgo dove ero cresciuto, Via Venti Marzo, e la Navetta, dove una volta si appartavano i morosi, un famoso negozio di calzature di via Farini...
L'articolo fu illustrato da una composizione di lettere creata dal mio amico grafico di Bolero Teletutto, Bruno Quattro. Quel pezzo, scritto con il cuore, fu il mio addio a questa storica "strenna" natalizia che per dieci anni era stata il "compito in classe" delle firme del giornalismo parmigiano, sia di quelle che erano rimaste a Parma sia di quelle che erano "volate" a Milano o a Roma. Parma bell'arma purtroppo non ha avuto eredi, nonostante il grande successo, e forse è meglio così, perché è rimasta una rivista unica, inimitabile e tutte le "firme" che l'hanno tenuta in vita per dieci anni ne sono stati, a ragione, sempre fieri.

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