giovedì 11 giugno 2020

1990 La "mano morta" a Cossiga

Nel 1990 la Rusconi Editore cambiò sede e passò da via Vitruvio a viale Sarca, in un bellissimo moderno grattacielo con eliporto sulla sommità (dove adesso c'è la sede della Philips). A maggio arrivarono le prime redazioni, noi di Gente a novembre. Poco dopo ci fu l'inaugurazione ufficiale, con la presenza del presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che atterrò sul grattacielo proprio con l'elicottero presidenziale. Nella foto mi si vede tra Cossiga e l'allora direttore di Gente, Mayer, che gli consegna un omaggio. Ecco, devo ammettere che Cossiga non mi piaceva: non per il suo partito di appartenenza, ma per le sue caratteristiche di "picconatore" ed esternatore ad oltranza. Ne aveva sempre da dire, pubblicamente, per tutti e per ogni cosa. E se ne faceva vanto. Ma non mi piaceva anche per le sue  ammissioni di aver fatto parte di Gladio, un'organizzazione clandestina paramilitare, di ispirazione Cia, che divenne uno dei tanti misteri mai svelati pienamente, del nostro Stato. Così avvenne che, al momento del commiato, considerata la vicinanza, fui costretto a dagli la mano. Ma controvoglia. E la mia mano, invece di stringere la sua, rimase così fredda e flaccida al punto di avere la sembianza di una "mano morta".

1 commento:

  1. Per caso ho riletto questo articolo, visto il film su Moro di questi giorni nel quale Cossiga e6 ritratto come una persona emblematica. Così era veramente e anche a me, come ad Achille, non piaceva molto come persona, nonostante fossi democristiano convinto. Dopo anni, la conferma con il film di Bellocchio.

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