domenica 7 giugno 2020

1983 Pasqua a Tokyo con i Giannini

La mia avventura di una settimana in Giappone, nel 1983, con i sei gemelli Giannini, meriterebbe di essere raccontata in un libro, ma... Già fatto: Rosanna, la mamma, ed io, abbiamo già dedicato 22 pagine a quel viaggio in Vivere con sei gemelli, pubblicato da Rusconi nel 1984. Verso la fine del 1982 arrivò ai Giannini e al mio giornale, che aveva l'esclusiva mondiale dei servizi su di loro, l'invito di Nippon Tv, del gruppo Yomiuri, per partecipare a un grande raduno di gemelli a Tokyo, programmato per l'aprile '83. Cominciò una serie di salamelecchi telefonici tra una responsabile di Nippon Tv e il sottoscritto per concordare un sacco di dettagli e, soprattutto, per organizzare l'arrivo di una troupe a Soci, il paese della famiglia Giannini, per un servizio di preparazione all'evento. Lo programmammo per gennaio. Ma io non potei partecipare perchè mia moglie era in attesa del nostro secondogenito, Steve, che nacque l'11 gennaio, incredibilmente lo stesso giorno in cui erano nati i gemelli. Poi arrivò il grande giorno: il 1° aprile, Venerdì Santo, la famiglia Giannini, i sei bambini (Letizia, Linda, Francesco, Roberto, Fabrizio e Giorgio), i genitori, (Rosanna e Franco) e i nonni (Vera e Brunero), arrivaronocon un pullman privato a Fiumicino, dove trovarono me e il fotografo Bruno Oliviero. Con un volo Air France raggiungemmo Parigi e alloggiamo al Meridién, poi l'indomani salimmo su un altro volo Air France diretto a Tokyo. Però facemmo scalo all'aeroporto Sheremetevo di Mosca. Due ore allucinanti. I bambini erano scatenati, in particolare Francesco. Andammo al bar a chiedere dell'acqua e io chiesi "vodà", ma ci venne data della vodka... E i bambini strillavano ancor di più. Arrivò un medico che pretendeva di visitare Francesco. Ma Rosanna gli fece capire, a gesti,  che non era necessario. Finalmente arrivò il momento dell'imbarco ed arrivammo a Tokyo, all'aeroporto di Narita, alle 9 del mattino di domenica 3 aprile, Pasqua.
Fummo alloggiati, a spese di Nippon Tv, in un albergo 5 stelle di 40 piani, l'Akasaka Prince Hotel Tower, disegnato dal grande architetto giapponese Kenzo Tange, dove una singola costava 45mila yen, 270mila lire, al giorno... Vedemmo un sacco di cose, Kaminarimom (La Porta del Tuono), Sensoy, il Grande Tempio Kannon, il Tempio Denpo-in. Il 7 aprile fu il giorno della trasmissione negli studi di Nippon Tv. Prove alla mattina, diretta dalle 19 alle 21. L'indomani i Giannini erano popolarissimi. Ci fermavano per strada e si inchinavano (il loro tradizionale saluto japan). Oliviero ed io, il penultimo giorno di permanenza a Tokyo, ci concedemmo un piccolo spazio di libertà, andammo a trovare un fotografo amico di Bruno, il suo corrispondente da Tokyo, e facemmo un po' di shopping. Nel pomeriggio invece tutto il nostro gruppo fu ospite dell'ambasciatore italiano Boris Biancheri nella lussuosissima e storica sede dell'Ambasciata italiana a Tokyo. Il giorno dopo fu quello della partenza, con una sorpresa: eravamo già in pullman quando Oliviero fu richiamato da un responsabile dell'albergo: aveva lasciato in sospeso una cifra assurda di telefonate. Mentre io mi ero limitato a brevissimi saluti a casa, un paio di volte, lui si era dilungato in lunghe e quotidiane  chiacchierate amorose con la sua donna. Figuraccia. Tutto il clan Giannini era ospite, è vero, ma per la precisione japan non erano previste le telefonate sentimentali di chicchessia...

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