mercoledì 3 giugno 2020

2004 Al telefono con Roberto Gervaso

Roberto Gervaso
Anche Roberto Gervaso, una delle voci più stimolanti della cultura italiana, ci ha lasciato, il 2 giugno. Avrebbe compiuto 83 anni il 9 luglio. Non l’ho mai intervistato vis-a-vis e si sa che, secondo le regole antiche del buon giornalismo (che ora per molti purtroppo sono diventate obsolete) per scrivere un buon articolo bisogna andare sul posto, parlare con la gente, carpirne gli umori e la veridicità. Al telefono tutto diventa più asettico e con una credibilità a rischio. Tanto più un’intervista. Ma non sempre. Con Roberto Gervaso, per esempio, del quale ho letto svariati libri, compresi i capitoli della Storia d’Italia in coppia con Indro Montanelli, ho avuto un ”incontro telefonico” che mi ha soddisfatto appieno. Lo scrittore - giornalista nonché autore di indimenticabili aforismi, parlandomi di un suo  nuovo libro, mi raccontò un sacco di cose interessanti.

Per esempio la sua battaglia vinta contro un tumore alla prostata (“Nel 1997 Berlusconi”, mi disse “fu operato per lo stesso problema”), oppure la sua grande amicizia con lo stesso Berlusconi, che gli mise a disposizione i suoi aerei personali per consentirgli durante la convalescenza, di trascorrere i weekend a Roma. Oppure ancora il suo grande amore per i  cani e il dolore mai rimarginato per la scomparsa della sua cagnolina Vaniglia.

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