Nel 1971 scrissi il mio sesto e penultimo articolo su Parma Bell'Arma, la strenna natalizia dei parmigiani, il primo da quando ormai ero esule volontario alla Mondadori di Milano. Scelsi per questo di fare un ritratto di quella che era stata la mia Parma nel periodo in cui, dal 1966 al 1969, ero cronista di "nera" alla Gazzetta di Parma. Una città vista nella sua intimità, nei verbali dei carabinieri, nei referti d'ospedale, nei riti della notte, con risotti alla quaglia alle due. Una città disadorna dei suoi orpelli di vanità, del suo proverbiale desiderio, retaggio dei tempi del Ducato, di apparire sempre bella, ducale e fascinosa. Una città vera che amavo profondamente soprattutto quando potevo apprezzarla mentre dormiva, passeggiando da solo per i vicoli, di notte, al ritorno magari da un servizio per uno spaventoso incidente notturno in autostrada. Una "Parma in déshabillé".
I ricordi (e non solo) di oltre cinquant'anni anni di carriera di un testimone del tempo
Pagine
- Home page
- ARTICOLI E INTERVISTE>>>
- Gente
- Gazzetta
- Parma bell'arma
- Bolero
- Eva
- Antenna Nord
- Pramzanblog
- Videomaker
- PRAMZANBLOG REVIVAL>>>
- Parma da riscoprire
- Interviste
- Dialetto
- Parliamoci chiaro
- Chiedi
- Nonsoloverdi
- Molossi
- Ferraguti
- Pier Paolo Mendogni
- Storia
- Renzo Allegri
- Articoli
- Zona franca
- Tamara, l'autobiografia
- Michelotti
Nessun commento:
Posta un commento