martedì 5 maggio 2020

1967: L'incontro con Charlie Chaplin

Ero un giovanissimo (e magrissimo) cronista della Gazzetta di Parma quando ebbi la fortuna, invidiatissimo, di intervistare un mito del cinema mondiale, Charlie Chaplin che, allora 78enne, fece una capatina a Parma con la moglie Oona O'Neil e, mi pare di ricordare, con la figlia Geraldine. Per la verità l'intervista fu poi pubblicata sul giornale a firma di Bruno Salati, un collega squisito che si divideva tra l'insegnamento come maestro alle elementari al mattino e come giornalista al pomeriggio. La capatina di Charlot a Parma era un tema a lui congeniale e il capocronista Aldo Curti lo affidò a lui. Io per il momento ero ancora un cronista di nera... 
Ma Salati non se la cavava con l'inglese e invece io ero reduce da due anni alla facoltà di lingue della Bocconi di Milano (facoltà che ebbe vita breve, l'ateneo aveva un dna prettamente di economia) e quindi ero la persona giusta al posto giusto. Tutte le domande a Charlot le feci io e tutte le risposte le tradussi io. E Salati prendeva appunti, mentre Giovanni Ferraguti, allora non ancora giornalista ma fotografo ufficiale del quotidiano, ci immortalava tutti quanti. Chaplin, affiancato dalla moglie Oona davanti al Duomo, fu molto disponibile e accettò perfino di essere seguito al ritorante La Filoma, in borgo XX marzo, allora gestito dal mitico Sergio Ravazzoni, dove si gustò un bel piatto di tortelli d'erbetta...

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