2008-2014 L'amicizia con Bergonzi

Ho avuto il grande onore di essere amico, per sei anni, dal 2008 al 2014, di Carlo Bergonzi, definito "il più grande tenore verdiano del '900".  E per me, grazie al mio Pramzamblog, che mi aprì la strada a questa amicizia, fu la realizzazione di un sogno. Fin da bambino, da buon parmigiano, mi appassionai alla lirica e dal '56 al '63 vidi ben 11 opere al Teatro Regio di Parma.

La mia sesta opera fu un'Aida, proprio con Bergonzi che io, nel mio diario, definii un "ottimo" Radames. E la prima invece fu una Traviata con una altrettanto "ottima", Magda Olivero. Ebbene, nel 2013 ebbi addirittura la gioia di incontrare entrambi nella casa milanese del tenore (foto sopra). Magda aveva 103 anni... Il rapporto con il Grande Carlo fu un'amicizia tadiva, ma vera. Andavo molto volentieri a trovarlo, o con mio figlio, o con mia moglie Anna, o con  il mio amico e collega Renzo Allegri, o da solo.

L'ora del tè era un must: nel salone o sull'ampio terrazzo, con la moglie di Carlo, la splendida Adele, che lui da giovane chiamava "la Dilón" a portarci il tè e i pasticcini. Bergonzi era stato un grandissimo tenore, osannato nei più grandi teatri del mondo, e durante i nostri incontri si parlava di lirica, di Parma, di Busseto, della sua città di nascita, dello stato attuale della lirica. Telefonavamo agli amici comuni, l'ex arbitro di calcio Alberto Michelotti, il basso Michele Pertusi... Negli ultimi tempi della sua vita andavo a trovarlo anche all'ospedale, l'ultima volta fu pochi giorni prima della sua scomparsa. "Achille, non ce la faccio più", mi disse con voce flebile.

Quando morì, il 26 luglio, ero in montagna e fui svegliato da una telefonata di Adele. "Achille, Carlo  non c'è più". Fui io a dare la notizia alla Gazzetta di Parma e sul mio Pramzanblog. Corsi a Parma e andai a trovare l'Adele nell'ospedale dove Carlo era morto poche ore prima. Poi partecipai al funerale. Avevo perso un amico e il mondo della lirica uno dei più grandi interpreti.