venerdì 1 maggio 2020

1982: con Patrizio Oliva fu un match

Patrizio Oliva aveva 23 anni e aveva già vinto il titolo olimpico, ma non era ancora diventato campione del mondo. Lo incontrai a Cento (Ferrara), in occasione di una premiazione. Feci l'intervista al ristorante, seduto accanto a lui, durante la cena, che essendo "ufficiale" durò quasi due ore. 
Lo stesso tempo dell'intervista. Fu un vero e proprio match tra il giornalista e il pugile. Lo lavorai ai fianchi, lo anestetizzai di domande, al punto che un suo amico, dopo solo mezz'ora, gli disse: "Vuoi che te lo levi di torno?". "No, no, mi diverto, voglio vedere chi resiste di più". Fu un match pari. Alla fine sfiniti tutti e due. Parlammo della sua carriera di campione predestinato, di Napoli, del razzismo, della sua costosa passione per le auto, della sua paura di volare e di mille altre cose. E, finita la cena, sulla sua automobile, volle farmi ascoltare in anteprima le canzoni che stava per incidere come cantante. Un'intervista molto divertente.


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