Nel 1980 ero già a Gente da un anno, ma Edilio Rusconi, memore dei miei successi ad Antenna Nord, la sua creatura nel campo delle Tv private, aveva chiesto al mio direttore Antonio Terzi, di liberarmi parzialmente dal settimanale per poter fare, assieme a padre Piero Gheddo, il missionario - giornalista del Pime, una grande inchiesta a puntate sulla fame nel mondo.
E così fu: 6 puntate, con una dedicata unicamente a un dibattito a due in studio tra padre Gheddo e Marco Pannella. Insomma, la visione cattolica e quella laica sul problema. Un dibattito moderato da me. Per le altre cinque puntate feci un lavoraccio: con la troupe andai a Parma alla casa madre dei Saveriani per intervistare alcuni missionari, da Mani Tese mi feci arrivare filmati girati nei luoghi più "affamati" del pianeta, raccolsi le esperienze di missionari laici. Preparai una scaletta molto precisa, scrissi tutti i testi, scelsi le musiche e non mi fu difficile perché a casa mia avevo una bella raccolta di long playing di musiche etniche. L'addetto al montaggio di Antenna Nord ebbe vita facile. Dovette metterci quasi niente del suo, gli bastò copiare minuto per minuto tutta la mia scaletta delle cinque puntate. Quando andò in onda la prima puntata la vidi a casa mia ed ero emozionato.
Ero cosciente di aver fatto un gran lavoro, ma mi aspettavo il giudizio del pubblico. Il giorno dopo seppi che erano arrivate in via Oldofredi, dove c'erano gli studi di Antenna Nord, messaggi di grande approvazione. In occasione della seconda puntata ero tranquillo.
E stavo per gustarmela, a casa, quando la puntata fu interrotta dalla pubblicità. Normale per una Tv privata. Ma non era normale che, dentro a un'inchiesta sulla fame nel mondo venissero pubblicizzati... gli anticoncezionali! Inconcepibile errore. Mi telefonò a casa padre Gheddo, mi telefonò un altro missionario... Erano tutti basiti. Qualcuno, di servizio negli studi di via Oldofredi non si era accorto che mandava in onda quella pubblicità proprio durante Dossier fame... Non accadde più, ma quell'errore è rimasto nella storia dell'emittente. Fortunatamente qualche mese dopo la mia inchiesta a puntate fu premiata con la targa Telegatto che mi fu consegnata durante una serata al Casinò di Saint Vincent.
I ricordi (e non solo) di oltre cinquant'anni anni di carriera di un testimone del tempo
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