Avevo già conosciuto Milva al Festival di Sanremo del 1974, ma quello fu un incontro molto breve, per strapparle qualche battuta, subito dopo che lei finì di parlare con Gabriella Farinon. Nel gennaio del 2005, invece, sono stato un'ora e mezza in casa di Milva la Rossa, nel pieno centro di Milano.
A parlare dell'Italia, dove è sempre stata meno amata che all'estero, del governo Berlusconi che a suo dire non la faceva lavorare, della figlia avuta da Maurizio Corgnati, del Festival di Sanremo, dei talenti emergenti della canzone italiana e via e via. Una bella e corposa intervista che finì con una nota triste: "Il mio amore con il professor Roberto Bertozzi, che dura da sette anni, sembra finito. Lui non ha più telefonato". Ma con un'appendice a sorpresa. Milva mi chiamò in redazione due giorni dopo, fortunatamente prima che l'articolo venisse pubblicato. "Sa, a proposito del professore... Non so come dirlo", mi spiegò "la situazione non è più come ho detto a casa mia. Roberto mi ha telefonato. Mi ha detto "Rivediamoci, ti prego". Ecco, vede com'è la vita? La situazione si è ribaltata nel giro di poche ore".
I ricordi (e non solo) di oltre cinquant'anni anni di carriera di un testimone del tempo
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